Ho Chi Minh City, 08/11/2015
Signor Vice Primo Ministro, Vu Van Minh,
Signora Ministro,
Rappresentanti delle istituzioni, delle associazioni e delle imprese,
Signore e Signori,
Sono onorato di rivolgere a tutti voi quest'oggi un caloroso e cordiale saluto in occasione del Dialogo Strategico Italia-Vietnam per i Partenariati tra Imprese, Università e Ricerca, organizzato in occasione della mia visita nel Paese.
E sono lieto che la dinamica Città di Ho Chi Minh, dove un anno fa è stato aperto il nuovo Consolato Generale d'Italia e dove risiede la più ampia comunità italiana in Vietnam, ospiti l'appuntamento di oggi.
Si concludono oggi tre articolate e proficue giornate di incontri, con lo sguardo rivolto verso il futuro e con una riflessione sulle prospettive del nostro partenariato, in particolare nella sua dimensione economica e in quella, altrettanto rilevante, della cooperazione universitaria e tecnologica.
Viviamo oggi - e voi che operate qui lo sapete meglio di chiunque altro - un momento straordinariamente dinamico delle relazioni tra i nostri due Paesi, di cui siamo tutti, ciascuno nell'ambito della propria attività, protagonisti e responsabili.
Protagonisti, in primo luogo, nel cogliere con slancio le opportunità che l'attuale congiuntura e la riconquistata fiducia nelle possibilità di crescita dei nostri sistemi ci offrono.
L'Italia, è uno dei principali paesi manifatturieri ed esportatori al mondo, e, affronta, con rinnovato slancio gli obiettivi di proiezione ed internazionalizzazione nell'economia globale, dopo un articolato percorso di riforme e con rinnovati segnali di fiducia sui mercati.
Il Vietnam, autore di un impegno di modernizzazione e liberalizzazione - che interessa, fra gli altri, il commercio, gli investimenti, il sistema bancario e il mercato immobiliare - guarda all'integrazione nel mercato regionale e globale come ad un'opportunità da non perdere.
Insieme, Vietnam e Italia possono operare con efficacia nella comunità globale.
Siamo, in secondo luogo, anche responsabili, per definire, insieme, l'orientamento e il ritmo da imprimere alla nostra collaborazione.
Questa consapevolezza deve ispirare quella cornice formale all'interno della quale, dal 2013, si sviluppano attivamente le relazioni diplomatiche tra Vietnam e Italia.
Su questo tema, con il Presidente Sang e con tutti i miei interlocutori, in questi giorni, ho registrato una felice consonanza di vedute.
Essere partners strategici richiede uno sforzo particolare, eccezionalmente ambizioso: non solo la capacità di "reagire" positivamente, cogliendo le potenzialità che si presentano, ma anche la sensibilità di saper "costruire opportunità", combinando in maniera lungimirante affinità, differenze e complementarietà.
Tutti noi siamo consapevoli delle similarità e delle complementarietà che legano idealmente le nostre economie e le nostre comuni sensibilità, a partire dalla radicata presenza di un comune tessuto di piccole e medie imprese che affrontano quotidianamente, con intelligenza, innovazione e creatività, la sfida della globalizzazione.
Le istituzioni devono fare, e sono pronte a farlo, la loro parte, a tutti i livelli. L'intenso scambio di visite istituzionali di alto livello tra i due Paesi e la mia stessa presenza in Vietnam sottolineano questa convinzione, alimentata da impegno e ricerca di sinergie.
Guardiamo dunque al futuro.
Il Piano d'Azione firmato due giorni fa ad Hanoi, alla presenza del Presidente Sang e mia, che abbraccia non solo idealmente, ma molto concretamente, tutte le dimensioni della nostra collaborazione, costituisce il perimetro chiaro e concreto entro il quale si attiverà la cooperazione bilaterale tra Vietnam e Italia sino al 2017.
Tale collaborazione multiforme e articolata non può prescindere dal dialogo tra Istituzioni, ma non può esaurirsi in esse, si nutre necessariamente dell'opera quotidiana svolta da imprese, associazioni, università, organizzazioni non governative, professionisti. Tutti coloro che sono presenti qui oggi svolgono un ruolo cruciale, spesso lontano dai riflettori e contribuendo, "da pionieri", a dare concretezza allo sforzo di innovazione e rafforzamento delle nostre relazioni.
Il mio ringraziamento sentito, a tutti voi, per questo contributo, è anche un invito a proseguire in questa direzione, attraverso uno sforzo corale e continuativo.
Lo scenario globale richiede un costante perfezionamento dei nostri strumenti di analisi e di lavoro, una rapida capacità di adattamento e una visione strategica di lungo periodo.
Una visione che ha spinto l'Italia ad aprire, lo scorso anno, il Consolato Generale a Ho Chi Minh City, nel quadro del ri-orientamento della rete diplomatico-consolare italiana.
Uno sviluppo che testimonia concretamente l'attenzione verso tutti gli attori che ho poc'anzi richiamato, in entrambi i Paesi, e verso le cittadine e cittadini vietnamiti che desiderano approfondire, in ogni sua forma, il dialogo con il nostro Paese.
Signore e Signori,
Tengo particolarmente, in questa occasione, a svolgere un'ultima riflessione sulla quale vi invito, nel corso dei lavori, a scambiarvi valutazioni e prospettive.
Ciascun Partenariato, a qualsiasi livello e di qualsiasi natura, non può mantenere intatte le sue intrinseche caratteristiche di condivisione e parità se non è alimentato e gestito da interlocutori che condividono lo stesso livello di ambizione. Se così non fosse, esso risulterebbe snaturato e non più in grado di generare, attraverso la collaborazione, mutua soddisfazione e concreti vantaggi per entrambe le parti.
I nostri giovani, gli studenti che oggi popolano le Università vietnamite e italiane, i ricercatori, i docenti universitari, gli imprenditori, tutti coloro che sono in grado di trasmettere l'entusiasmo per il miglioramento sono parte di questa sfida.
L'interscambio commerciale, l'attrazione di investimenti, la pianificazione di politiche idonee a creare un ambiente favorevole alla crescita economica vengono incoraggiati, sostenuti e pianificati avendo in mente un'ampia visione di prospettiva.
Sono certo che Vietnam e Italia, che i giovani vietnamiti e i giovani italiani, che gli imprenditori vietnamiti e quelli italiani, condividono queste sfide.
I lavori di oggi includono una sessione specifica sul rapporto tra imprese, territori e università. L'Italia, messaggera di uno sviluppo che aspira ad integrare aspetti economici, culturali e sociali, pone al centro dei suoi percorsi di internazionalizzazione proprio la consapevolezza dell'importanza di una dimensione sociale e inclusiva dello sviluppo.
In questo senso, ho potuto constatare con grande soddisfazione, nel corso di questa mia visita, come le imprese italiane operanti in Vietnam siano portavoce di questo modello e di questo impegno, attraverso importanti accordi di collaborazione con università locali, alcuni dei quali verranno ufficializzati proprio al termine di questo dialogo.
Anche la collaborazione tra territori e città costituisce un veicolo importante di condivisione di buone pratiche di sviluppo locale.
A tal proposito, mi congratulo con Ho Chi Minh City e la Città di Torino per la recente firma dell'accordo di cooperazione e amicizia, e apprezzo molto l'intesa che verrà conclusa oggi fra la Camera di Commercio italiana in Vietnam e il Dipartimento per le Relazioni Esterne delle Province vietnamite.
Con questo sguardo di fiducia e di entusiasmo per il futuro delle relazioni - ricchissime - tra i nostri due Paesi, auguro buon lavoro e rinnovo l'invito a essere, ogni giorno, protagonisti responsabili e lungimiranti del partenariato tra Vietnam e Italia!