MALTA, 13/09/2017 (I mandato)
Sono molto grato alla Presidente Coleiro Preca per l'accoglienza amichevole riservata a me e alla delegazione che mi accompagna.
Vorrei anch'io usare il termine adoperato dalla Presidente per le relazioni tra Malta e Italia: 'speciali'. Sono davvero relazioni speciali per la storia, per i legami umani tra maltesi e italiani, per la sintonia tra le nostre istituzioni di governo, per la grande collaborazione che si esprime sotto tutti i profili. Ci siamo incontrati già più volte; si sono intensificati i contatti tra i nostri governi. Questo dà l'idea di come sia grande la sintonia tra Malta e Italia su tutte le principali questioni europee e internazionali. E oltre che sul piano politico la collaborazione tra Malta e Italia è grandissima ed eccellente sul piano economico. Vi sono molte imprese italiane che operano a Malta, vi è una grande collaborazione sotto questo profilo, come su quello energetico. La interconnessione elettrica e il gasdotto che sarà realizzato tra Malta e la Sicilia - e aggiungo anche la connessione elettrica progettata che l'Italia appoggia tra Malta e Tunisia - creano un ulteriore motivo di interconnessione economica e energetica tra i nostri due Paesi.
Vi è la medesima sensibilità sul piano ambientale, con grande impegno di Malta e Italia per la difesa del clima nel mondo; la collaborazione è molto intensa ed eccellente sul piano militare; anche sul piano culturale, altrettanto importante, vede le nostre università impegnate in cooperazione e vede la stipula di un accordo di grande interesse per la ricerca tra l'Università de La Valletta e il CNR italiano.Vi è, inoltre, una collaborazione tra la missione archeologica italiana e il museo di La Valletta. La grande collaborazione culturale manifesta la medesima sintonia che vi è tra maltesi e italiani su questo profilo.
Malta e Italia, come paesi che hanno come primo obiettivo la pace e la collaborazione internazionale, hanno anche la medesima visione dell'Unione europea e della sua integrazione. Questo si dispiega anzitutto sul piano del fenomeno migratorio, con una visione della solidarietà verso i paesi africani, ma all'interno dell'Unione con il richiamo all'esigenza che i Paesi europei siano tutti impegnati - e l'Unione come tale sia impegnata - per governare questo fenomeno.
L'Italia è riconoscente a Malta per aver accolto la sua quota di ricollocazione di migranti decisa dall'Unione europea. È avvenuto anche in altri Paesi, non è avvenuto in tutti i Paesi, dimostrando che l'Unione ha ancora bisogno di fare molta strada per acquisire il senso della solidarietà e del comune impegno su alcuni fronti, particolarmente su quello del fenomeno migratorio.
Malta e Italia hanno la medesima visione dell'Unione e - mi limito a questi due soli aspetti: migrazioni e dimensione sociale - hanno la convinzione che l'Unione europea debba recuperare e sviluppare in grande misura la sua dimensione sociale per riprendere fiducia dei suoi cittadini puntando alla crescita e alle prospettive per i giovani.
Vorrei esprime i complimenti alla Presidente Coleiro Preca per la scelta dei temi dell'incontro di domani e dopodomani per il gruppo dei Capi di Stato di Arraiolos: la dimensione sociale dell'Europa e la sicurezza nel Mediterraneo e del Mediterraneo. Mi riconosco pienamente nella scelta di questi temi che sono centrali per le prospettive dell'Unione europea e per il suo ruolo nella comunità internazionale.
Ringrazio molto la Presidente per le sue parole. La sua accoglienza è la testimonianza della grande amicizia che lega Malta e Italia.
Domanda: quali sono i suoi punti di vista sulla collaborazione tra Paesi europei sulla questione della migrazione? Va rafforzata? E il suo punto di vista sulla situazione in Libia?
Presidente: ho già espresso qual è la posizione dell'Italia, che è comune a Malta, sul fenomeno migratorio. Dobbiamo assicurare dei canali legali di ingresso e un governo ordinato del fenomeno migratorio, che non è un fenomeno transitorio. La differenza demografica tra Europa e Africa è eloquente. Quello che non possiamo fare è consegnare le chiavi dell'ingresso in Europa ai trafficanti di essere umani. Per questo occorre stroncare quel traffico e garantire canali legali di ingresso che siano sostenibili dai Paesi dell'Unione europea, e naturalmente - ed è l'aspetto più importante - impegnarsi con forza (anche questo accomuna Malta e Italia) perché migliorino le condizioni nei Paesi da cui nascono e transitano i flussi migratori.
È quello che l'Unione europea ha compreso negli ultimi tempi, che sta conducendo a contatti collaborativi con paesi africani e che sta sperimentando in cinque paesi africani - vorrei anche dire in conformità con la proposta italiana del migration compact - per rendere migliori le condizioni in quei paesi. Perché questi due strumenti - impegno per migliorare le condizioni dei Paesi da cui nascono i flussi migratori e canali legali e ordinati d'ingresso - possono far sì che i cittadini europei vedano governato con ordine il processo del fenomeno migratorio.
È importante che tutti comprendano, come ha compreso la Commissione europea e diversi paesi dell'Unione, che il fenomeno migratorio non è soltanto un problema di Malta, dell'Italia o della Grecia, ma è un problema complessivo dell'Europa. Anche a questo riguardo l'Italia è molto impegnata e sollecita l'impegno dell'Europa per la stabilizzazione della Libia, e perché lì venga garantita dalla comunità internazionale e dalle agenzie dell'Onu una condizione dignitosa e accettabile dei campi profughi e perché, stabilizzandosi la situazione e recuperando autorità, le istituzioni di quel paese possano controllare il territorio stroncando il traffico di esseri umani che comporta sofferenze indicibili a coloro che vi si imbattono.