Palazzo del Quirinale, 06/11/2025 (II mandato)
Sono lieto di questo incontro, in occasione dei 75 anni della vostra Unione. Rappresentate, infatti, l’approccio a una questione di grande rilievo.
Esempio di lungimiranza - come abbiamo ascoltato dalla Signora Canetta - che ci ha parlato dello sviluppo di una intuizione di Mario Romani.
A cinquant’anni dalla morte è doveroso sottolinearne la figura, per il contributo che ha recato alla definizione delle politiche sociali e sindacali dalla nascita della Repubblica.
Ben prima che la questione anziani divenisse una sfida per le società sviluppate contemporanee, una serie di organizzazioni, tra cui quelle qui rappresentate, si sono poste il problema della solidarietà tra generazioni, dando vita a preziose attività. Attività che si sono evolute nel tempo, in parallelo con i cambiamenti intervenuti nelle nostre comunità.
Con legittimo orgoglio il presidente Massi ha voluto tracciare le tappe di un cammino che ha raggiunto traguardi importanti, alla fine del quale spicca l’obiettivo di sottrarre al rischio di emarginazione gli anziani, quale che sia la loro condizione.
È necessario che tutte le istituzioni della Repubblica siano consapevoli delle scelte che è indispensabile compiere nei confronti di una categoria di cittadini che oltrepassa i 14 milioni di persone, 4 milioni dei quali - come abbiamo ascoltato - non sono, purtroppo, autosufficienti.
L’inclusione adeguata delle persone anziane, spesso monofamiliari, è una delle sfide più rilevanti per una società consapevole che non si tratta di beneficiari passivi bensì di motori di trasmissione di saperi ed esperienze, più che utili decisivi per il progresso delle comunità.
Sono in gioco valori di umana civiltà e devono guidarci i principi fondamentali della Costituzione, che indicano come ogni persona debba poter continuare a sviluppare pienamente le proprie opportunità, indipendentemente dalla età, vivendo con dignità, con accompagnamento delle situazioni di fragilità.
L’allungamento delle attese di vita è uno dei fenomeni più significativi del nostro tempo e sta trasformando profondamente l’identità delle nostre società: alle criticità che si manifestano occorre saper corrispondere in modo efficace, con una stretta integrazione tra servizi sociali e servizi sanitari.
Occorre un grande sforzo nazionale in questo senso, per evitare che il peso dell’assistenza agli anziani ricada solo sulle famiglie, con costi elevati – talvolta insostenibili - come nel caso di malattie invalidanti come quelle neuro-degenerative.
Il Parlamento ha approvato, due anni or sono, la legge delega in materia di politiche in favore delle persone anziane. È essenziale che le linee in essa contenute trovino concreta attuazione ad opera delle istituzioni centrali e locali.
Le esperienze che voi realizzate - nell’ambito del più vasto campo rappresentato dal Terzo Settore - sono un esempio positivo di responsabilità sussidiaria che vi assumete e alla quale assolvete. Come ha con efficacia descritto la Signora Vieira.
Svolgete un compito importante nel perseguimento degli scopi di solidarietà sociale indicati dalla Costituzione.
Agli operatori, ai volontari, a quanti animano gli enti raccolti nell’Uneba, esprimo l’apprezzamento e la riconoscenza della Repubblica.