Palazzo del Quirinale, 16/05/2019 (I mandato)
Sono molto lieto di avervi e siete benvenuti al Quirinale. Un benvenuto particolare ai partner degli Stati Uniti.
Questa partnership dimostra come questo è un fronte - come qualunque altro che riguarda la salute - che non ha confini, non ha frontiere ma accomuna gli sforzi di ricerca e di cura di tutto il mondo. Anche perché questo impegno nasce da una sensibilità su quel che avviene, su casi concreti della vita quotidiana. Se non ricordo male la fondatrice dell’iniziativa degli Stati Uniti lo ha fatto per un impegno preso con la sorella che aveva avuto questa malattia.
Avevo pensato di fare questo incontro nei giardini, ma il tempo così singolare in questo mese di maggio ce lo ha impedito; ciò mi consente di accogliervi dentro questi saloni pieni di storia; però il sole promette una giornata magnifica per l’iniziativa che comincia al Circo Massimo.
Vent’anni sono un bel tragitto, con risultati di cui potete essere non solo soddisfatti ma orgogliosi, perché avete spianato la strada per la diffusione della consapevolezza che questa malattia può essere sconfitta con la prevenzione, con i controlli preventivi, tempestivi e affiancando tutto questo alla ricerca.
La partecipazione così intensa alle iniziative che promuovete è un dato confortante, è il segno della sensibilità che vi è nel tessuto sociale del nostro Paese, di fronte a un impegno volontario, generoso, che si fa carico di problemi che colpiscono alcune persone ma che riguarda un problema di grande rilievo sociale.
La presenza strutturata della vostra iniziativa, della vostra attività nel Lazio, in Lombardia, in Emilia-Romagna e in Puglia copre le varie aree d'Italia. E sono lieto di sapere che quest'anno vi sono iniziative in altre due Regioni per ampliare anche nell'attività strutturata del vostro sodalizio l'impegno e l'attività.
Aver promosso attività di ricerca, consentito condizioni per giovani ricercatori a impegnarsi qui, avere predisposto, attivato e sviluppato attività che consentono a persone, che mai lo avrebbero fatto, controlli preventivi, costituisce un ulteriore merito e un ulteriore risultato importante della vostra attività.
È realmente un paradosso avere di fronte una malattia così diffusa, che rappresenta un grande problema sociale, sapere che può essere facilmente sconfitta e vedere che a volte non lo è per la mancanza di interventi tempestivi e accertamenti adeguatamente preventivi.
L’attività organizzata al Circo Massimo e la maratona di domenica sono, in realtà, un messaggio per diffondere il più possibile, ovunque, questa consapevolezza e questa necessità. E ciò accresce e integra l'attività strutturata e concreta che avete svolto per quanto riguarda la prevenzione.
Vi sono delle attività e dei compiti che deve svolgere l'apparato pubblico, il sistema sanitario, ma c'è un sovrappiù di carica di umanità e di coinvolgimento che possono fare le iniziative di volontariato, integrando e coprendo lacune di uno spazio che è proprio dell’iniziativa sociale.
Per questo non posso che concludere ringraziando chi ha assunto l'iniziativa, ringraziando per la partnership con la corrispondente iniziativa degli Stati Uniti, ringraziando i volontari così numerosi e così diffusi nel territorio nazionale, gli sponsor e quanti si impegnano in questa attività così importante.
Qualche anno fa ho utilizzato l'espressione ‘aver cura della Repubblica’. Intendevo dire che ciascuno dei nostri concittadini deve avvertire il compito di adoperarsi per il bene comune, per l'interesse generale: questa è una formula straordinariamente efficace di dare risposta a questa esigenza.
Quindi soltanto tre considerazioni: grazie, complimenti per quanto fate, auguri per sempre nuovi e maggiori risultati.