elenchi degli insigniti
Nel cinquantesimo anniversario dei fatti del 1848, la memoria della stagione risorgimentale si tradusse per la prima volta anche in riconoscimenti collettivi.
Accanto alle benemerenze individuali, premiate soprattutto con l’Ordine Militare di Savoia (poi Ordine Militare d’Italia) e con l’Ordine della Corona d’Italia, vennero introdotti appositi strumenti onorifici riservati alle comunità cittadine, protagoniste di un’epopea che aveva scritto pagine altissime di resistenza e di valore.
Le prime nove concessioni, che vanno dal 18 marzo al 9 giugno 1898, furono accompagnate da una medaglia d’oro, da coniarsi volta per volta.
Furono così insignite, in ordine cronologico, Milano, Como, Brescia, Roma, Torino, Palermo, Messina, Catania e Perugia.
Il R.D. 4 settembre 1898 creava, invece, un «distintivod’onore», sotto forma di una medaglia d’oro, «per rimeritare le azioni altamente patriottiche compiute dalle città italiane nel periododel risorgimento nazionale».
L’insegna, estesa poi a tutte lecittà decorate, recava sul recto l’effigie di Umberto I e, nel verso, una corona composta da un ramo di quercia e uno d’alloro, entrambi fruttati e intrecciati; al centro del serto vegetale, lo spazio per «un accenno delfatto pel quale la medaglia vieneconcessa».
Le città decorate di tale distinzione,dalsettembre1898 al luglio 1900, furono 9: Bologna, Mestre, Potenza, Casale Monferrato, Trapani, Chioggia, Ancona, Sermide, Bergamo.
Dopo la morte di Umberto I, Vittorio Emanuele III conferì, sino al 1942, altre 9 medaglie, che dal 1906 furono modificate nel verso, ora recante l’effigie del nuovo sovrano: Livorno, Agordo, Forno di Zoldo, Vercelli, Pavia, Pergola, Gorizia, Mantova e Piacenza.
In totale, sono dunque 27 i gonfaloni comunali insigniti della medaglia per benemerenze risorgimentali, che abbraccia un periodo di settant’anni, dal 1848 al 1918. Successivamente, le decorazioni alle città furono ricondotte entro l’alveo delle medaglie al valor militare, al valor civile e al merito.